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Conobbi Alberto, 28 anni , fisico atletico, capelli biondi lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e un viso incantevole tramite Laura, una mia amica. Era il suo insegnante di yoga. Mi incontravo con Laura alla sala da te,

e diverse volte lui la accompagnava. Una volta Laura ebbe un imprevisto e dovette andarsene quasi subito, cos? restai

a chiacchierare con Alberto fino a tardi, e visto che pioveva gli chiesi un passaggio per non prendere l? autobus.

Lo feci entrare, il tempo di scambiare due chiacchiere e se ne and?. Si fece vivo dopo un paio di settimane mentre mio marito era via per lavoro. Da allora ci vedemmo sempre pi? spesso, ogni volta che mio marito partiva per qualche

giorno. Per una donna non pi? giovanissima, ho 46 anni, la corte serrata di un ragazzo avvenente ? un richiamo a cui ? difficile resistere. Ti senti lusingata, desiderata, come se gli anni non fossero passati. Che piega prese la storia lo potete immaginare. Ci frequentavamo ogni volta che gli impegni di lavoro costringevano mio marito ad assentarsi, in genere da una a due settimane al mese, in una due o tre tornate.

Quella volta part? a fine novembre, era un mercoled?. Doveva andare in Germania per una dozzina di giorni.

Con Andrea ci mettemmo d?accordo per passarli insieme, visto che per le feste non sarebbe stato possibile vederci.

Venne a casa mia il mercoled? sera. Il venerd? rientrai intorno alle 16 dopo un collegio docenti e Andrea sarebbe stato

l? tra non molto, avevo giusto il tempo di farmi una doccia e mettermi in ordine.

Rientr? puntuale e cominciammo a giocherellare sul letto, avevo appena finito di spogliarlo quando sentimmo un rumore lievissimo venire dal corridoio, poi pi? niente, riprendemmo e si mise lui a spogliarmi : ero rimasta in sottoveste e slip, stava per sfilarmi le calze quando sentimmo di nuovo un rumore, questa volte forte, poi ancora una

seconda volta.

Andrea si alz? per andare a vedere cosa fosse, apr? l? uscio della camera da letto e sentii due colpi sordi seguiti da un

crepitio secco, lo vidi stramazzare e mio marito comparve sull? uscio. Aveva colpito Andrea con due pugni in faccia, il secondo dei quali gli aveva mandato in frantumi il setto nasale, dopo di ch? chiam? qualcuno al cellulare : si present?, diede il nostro indirizzo e concluse con ?signora, venga a riprendersi suo marito prima che lo ammazzi di botte?.

Prese Andrea esamine per i capelli, lo trascin? al piano di sotto e senza tanti complimenti gli sforbici? la chioma, gli strapp? l? orecchino e lo sbatt? fuori dalla porta, insanguinato e nudo : eravamo al due di dicembre.

Poi tocc? a me : mi tir? gi? dal letto prima e dalle scale poi, feci appena in tempo a infilarmi le ciabatte da camera e

ad infilarmi la pelliccia l? unica cosa su cui riuscii a mettere mano che ci ritrovammo fuori. Mio marito non disse una parola, facemmo qualche centinaio di metri a piedi, mi infil? in malo modo in una bottega, quella del suo barbiere, mi tolse la pelliccia e mi spinse sulla poltrona. Fece un cenno al barbiere che brutalmente mi spinse la testa in avanti, lo sentiii armeggiare poi un VRRRRR sommesso, l? inconfondibile ronzio di una tosatrice elettrica. Non ebbi ne la forza ne il coraggio di parlare sentii il freddo della lama sulla nuca e poi spingere in su, il ronzio si fece pi? intenso, dopo pochi istanti vidi i miei capelli cadermi sulle ginocchia e provai una sensazione di freddo alla testa. Mi teneva la testa premuta in avanti e non potevo vedermi allo specchio, vedevo solo i capelli cadermi a ciocche sulle ginocchia, e i piedi di mio marito che assisteva allo scempio dei miei capelli.

Non li tagliavo da quando avevo 15 anni, solo una spuntatina ogni tanto per eliminare le doppie punte, erano neri, ondulati e lunghi fino a met? schiena. Piangevo, non so se il barbiere provasse piacere o compassione, so che era maledettamente veloce, continuava a passarmi la macchinetta, dalla nuca alla fronte, poi sulle orecchie, poi ai lati, i capelli continuavano a cadere, poi il silenzio. Il ronzio era cessato. Cercai di alzare il capo per vedere come mi aveva ridotta ma il barbiere mi spinse gi? nuovamente gi? avvolgendomi contemporaneamente la testa in una salvietta bagnata e bollente. Me la lasci? per cinque minuti che mi parvero un? eternit?, via quella mi insapon? abbondantemente la pelata con il pennello, udii il rasoio scorrere sul palmo della sua mano per rinfrescarne il filo poi ne provai la carezza : lo sentivo passare sulla cute, il mio ?carnefice? lavorava meticoloso, passandomelo con cura su tutta la testa. Poi pi? niente. E? finita pensai, invece mi riavvolse la salvietta bollente intorno alla testa, mi spennell? ancora, e prese a radermi nuovamente ma contropelo. Minuti eterni, ogni tanto il barbiere si fermava, immagino mi esaminasse la testa minuziosamente, poi sentivo ancora un colpetto qui, uno l?, infine ripose il rasoio solo per riposizionarmi un? altra salvietta bollente sulla testa. Non volava una mosca, sentii chiaramente il rumore del pennello nella ciotola, passarono alcuni minuti, e la testa mi venne nuovamente ricoperta di uno spesso strato di schiuma da barba. Mi ras? di nuovo tutta la testa per la terza volta, poi una quarta.

Vedevo i miei splendidi capelli ammucchiati sul sottoveste, gi? non mi mise nemmeno il telo, ero l? in sottoveste e autoreggenti e un barbiere per uomini mi aveva appena rapata a zero. Umiliata a morte sarei sprofondata.

Continuavo a piangere in silenzio e intravedevo la figura di mio marito che non si muoveva e non parlava.

Il barbiere mi prese la testa tra le dita, la gir? e la inclin? pi? volte, mio marito annu? e fece un cenno con la mano

C? era altra gente in bottega, la sentivo muoversi ma tutti tacevano. Ad un certo punto sentii qualcosa di morbido sulla testa liscia, sembrava cotone, poi il barbiere mi disse : ?Brillantina signora ? ? e scoppiarono tutti a ridere.

Mi pareva di morire per la vergogna e l? umiliazione

Venni cosparsa di brillantina e passata con il cotone pi? volte, mi lustr? il capo come fosse una biglia. Ero sempre a capo chino, il dorso di un dito mi sfior? dalla nuca in su, poi il palmo della mano di Riccardo, mio marito mi accarezz? la testa, infine ne udii la voce : ?Bel lavoro Carlo, bel lavoro. La settimana prossima te la riporto che me la tiri a lucido per una serata importante?, poi mi sibil? in un orecchio : ?Cena alle 19,45 come sempre o domani allo studio dell? avvocato De Santis alle 9,15. Lascio a te la scelta del finale.? Mi sollev? il capo e usc?.

Rimasi impietrita davanti allo specchio. Ero completamente rasata, liscia, le orecchie scoperte, la pelata bianchissima e lucente, stentavo a riconoscermi. Piangendo raccolsi i capelli dal sottoveste e li strinsi a me, presi la pelliccia e mi avviai alla porta quando il barbiere mi disse : ?Signora, e il conto ?? poi scoppi? a ridere fragorosamente insieme ai

presenti. Rimasi l? imbarazzata, senza dir niente, poi lui aggiunse : ?Vada, vada tranquilla, siamo gi? a posto, per lei trattamento gratuito ogni volta che lo vorr? ! ?

Tornai a casa in lacrime. La strada a quell? ora era affollata mi guardavano tutti. Dovevo passare davanti ai negozi di cui ero cliente abituale e avrei voluto sparire come per magia.

Appena a casa affondai il viso tra i capelli tagliati che avevo tenuto stretti e piansi fino a finire le lacrime.

Preparai la cena, erano le 19 passate e non feci nemmeno in tempo a vestirmi per non essere in ritardo, ero ancora in sottoveste e avevo ciocche e capelli sparsi qua e l?.

Mi misi a tavola spalle all? uscio e faccia all? orologio. 19 e 40 … 41 … 42 … 43 … 44 … 45 … 46 … 47 …allora era lui che voleva chiudere la cosa dall? avvocato, pensai, e ripresi a piangere. Sentii come un soffio, un bacio leggero sulla testa rasata , e un sussurro : ?Avevo paura a entrare, paura di non trovarti. … ?

Cenammo in un imbarazzato silenzio, poi Riccardo and? a letto.

Mi svegliai di soprassalto : mi ero addormentata sul divano e mio marito mi stava portando a letto.

Mi rannicchiai sul bordo del letto piena di vergogna, ma lui mi tir? a s? e mi strinse tra le braccia teneramente accarezzandomi la testa con dolcezza e coprendomi la pelata di baci.

Disse solo una frase con la voce rotta dall? emozione: ?Non farlo pi?, ti prego?

Riccardo non parl? pi? della cosa, non seppi mai come fosse venuto a conoscenza del mio tradimento e mai volli chiederglielo.

Tradendolo l? ho umiliato pi? di quanto abbia fatto lui con me e ammetto di avere meritato un taglio cos? infamante. Di Alberto so solo che venne lasciato dalla moglie, non sapevo nemmeno che era sposato, di s? raccontava molto poco.

Ah ! … i capelli vi starete chiedendo : ho conservato solo quelli tagliati, di comune accordo abbiamo deciso di non lasciarli pi? crescere, Nel beautycase non ho pi? lacca e spazzola ma schiuma e rasoio, e mio marito ? diventato anche il mio parrucchiere di fiducia, sempre pronto a rinfrescarmi l? acconciatura e senza appuntamento.

Sorpresi ? ma come, non lo sapete ? Raparsi non evita di invecchiare, ma almeno elimina i capelli bianchi ! ! !

Donatella 50

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